Università di Pavia, il Rettore Svelto sulla didattica in presenza: «probabile sospensione anche per il mese di luglio»

Nella e-mail inviata ieri mattina a tutta la comunità accademica il Rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto si è soffermato in particolare sulla cosiddetta fase 2. «La prospettiva di una ripresa, in maggio, va vista con equilibrato ottimismo. Soprattutto in Lombardia, regione così duramente colpita, maggiore è la necessità di cautela. Ma è altrettanto vero – continua il prof. Svelto – che il prevalere di un timore paralizzante avrebbe effetti devastanti sia sotto il profilo psicologico, sia sotto quello economico e lavorativo. È necessario, quindi, che le nostre scelte consentano una ripresa graduale ma, al tempo stesso, evitino che troppe persone possano frequentare contemporaneamente gli stessi spazi, non solo in Ateneo, ma anche sui trasporti pubblici e in città».

DIDATTICA IN PRESENZA

Su tema delle lauree e degli esami in aula il Rettore chiarisce: «abbiamo deciso di escludere fino alla fine di giugno qualunque forma di didattica in presenza, così come esami di laurea e di profitto che continueranno ad essere a distanza. E con tutta probabilità tale sospensione sarà confermata anche per il mese di luglio». Riaffermando poi la volontà di riprendere l’erogazione in presenza nel prossimo anno accademico, non appena le condizioni di sicurezza sanitaria lo consentiranno, il prof. Svelto ha sottolineato come «non ci poteva però essere occasione più chiara per constatare quanto lo scambio diretto docente-studente, la relazione interpersonale tra studenti, possibili solo in presenza, siano insostituibili per la crescita non solo formativa, ma anche umana». Confermato comunque il primo semestre 2020-2021 in forma mista.

RICERCA

«Pur non essendosi mai fermata, la nostra ricerca ha subìto un rallentamento e soprattutto una focalizzazione su aspetti legati all’emergenza da Covid-19» specifica Francesco Svelto nel messaggio. «A tale riguardo mi preme sottolineare come la fase che stiamo vivendo abbia ancora una volta provato che non si hanno progressi in campo medico, ma anche tecnologico ed umanistico-sociale, senza profonde radici nella ricerca di base. Ad esempio, lo sviluppo di efficaci test per l’individuazione degli anti-corpi, su cui molto si punta, trae beneficio da filoni di ricerca fondamentale legati ad altre patologie. Questo va ricordato prima di tutto a noi stessi e poi ai decisori pubblici per una rinnovata politica a sostegno delle scienze e dell’università».

LABORATORI E SERVIZI

«Dalla ripresa di maggio – scrive Svelto –  sempre nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, potranno accedere nuovamente in università i titolari di assegni o di borse di ricerca e gli studenti di dottorato sotto la guida dei rispettivi tutor. Seguiranno, ma solo successivamente, gli studenti che svolgono tesi di laurea sperimentali. Ripartirà poi il servizio di prestito dei libri in biblioteca con la già sperimentata metodologia “senza contatto”».

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