Un elettrocardiografo portatile, grande solo come uno yo-yo, che, abbinato via Bluetooth a uno smartphone o a un tablet, permette di inviare i dati in tempo reale al medico più vicino, anche in contesti di emergenza.
Si chiama “D-Heart” ed è il dispositivo brevettato da due studenti dell’Università di Pavia, Niccolò Maurizi iscritto al sesto anno di Medicina e Nicolò Briante al quinto di Giurisprudenza, premiato da Fondazione Vodafone Italia nell’ambito dell’iniziativa “Think for Social”. Il progetto, risultato il migliore su 476 candidature, ha ricevuto un primo finanziamento di 30mila euro.
Le caratteristiche innovative dell’apparecchio lo rendono utile soprattutto in quelle zone del mondo dove manca un facile accesso alle cure. «In paesi come il Brasile c’è un cardiologo ogni 25mila persone, in Camerun uno ogni 50mila – spiega il futuro Dott. Maurizi – Inoltre il 70% dei medici nei Paesi in via di sviluppo risiede nelle città quando invece il 65% dei pazienti vive nelle aree rurali».
Il dispositivo, di cui al momento ne esistono tre prototipi, è già stato testato con successo durante una partita di calcio in Senegal. Il suo utilizzo è anche facilitato da un particolare algoritmo che, sfruttando la fotocamera dello smartphone, indica dove collocare correttamente gli elettrodi sul torace.
D-Heart è dotato di una batteria autonoma ricaricabile con una semplice Usb e grazie alla tecnologia impiegata costerà circa un decimo rispetto a un ECG tradizionale.
+++ Aggiornamento 2/3/2016 +++
D-Heart si è aggiudicato ieri al Vodafone Theatre il primo premio e il finanziamento di 200mila euro.
AT