Un ampio reportage sullo stato di avanzamento dello “Human Brain Project“, il mega progetto finanziato nel 2013 dalla Commissione europea con 2 miliardi di euro, e nato con l’obiettivo ambizioso di ricostruire il cervello umano, pezzo a pezzo, grazie a modelli matematici di neurone e simulazioni su piattaforme informatiche. Un’impalcatura dell’intera attività cerebrale in grado dunque di offrire agli scienziati nuove possibilità per trovare le cure alle malattie neurodegenerative, quali l’Alzheimer o l’epilessia.
A parlarne sul numero di gennaio di National Geographic Italia è anche il prof. Edigio D’Angelo del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, uno dei pionieri dell’HBP ed esperto di cervelletto, intervistato da Giovanni Sabato: «il modello di un neurone può cambiare, domani un nuovo laboratorio potrà proporne uno migliore. L’importante è avere un’infrastruttura che sappia raccoglierlo, secondo formati condivisi prestabiliti, per integrarlo con tutti gli altri».
Sulla modellizzazione del cervelletto e sull’uso di Human Brain Project, nei giorni scorsi nell’aula Magna dell’Università di Pavia si tenuto un hackathon che ha coinvolto numerosi ricercatori, provenienti anche da Giappone, Svezia, Germania, Svizzera e Spagna.
L’articolo è disponibile attraverso il servizio di rassegna stampa d’ateneo (link), nella sezione “si parla di noi” del giorno 10 gennaio 2020.
AT
[In alto: dettaglio della copertina di National Geographic Italia, gennaio 2020]