Ricerca coronavirus, l’Università di Pavia su cinque riviste scientifiche internazionali

I ricercatori dell’Università di Pavia sono in prima linea nella lotta contro il coronavirus e i loro studi stanno segnando passi in avanti per il contrasto dell’epidemia. Nei giorni scorsi cinque ricerche, che hanno coinvolto medici e scienziati pavesi, sono state pubblicate su alcune delle più prestigiose testate scientifiche internazionali.

Il 22 aprile Nature Medicine ha pubblicato un articolo circa un nuovo modello in grado di prevedere il corso dell’epidemia da SARS-CoV-2 per aiutare a pianificare un’efficace strategia di controllo. Secondo la ricerca, la mancata identificazione degli individui positivi, ma non diagnosticati, spiega la scarsa attendibilità dei dati comunicati sui tassi di mortalità del virus. Si confermano altresì necessarie per prevenire i contagi le misure di distanziamento sociale combinate a un massiccio uso dei test e alla messa in pratica di strategie di tracciamento. Tra i ricercatori firmatari ci sono il prof. Raffaele Bruno del Dipartimento di Scienze clinico chirurgiche diagnostiche e pediatriche dell’Università di Pavia e Alessandro Di Filippo, Angela Di Matteo e Marta Colaneri della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia.

La rivista JAMA Pediatrics ha pubblicato invece una ricerca mirata a raccogliere quante più informazioni possibili sui casi di coronavirus nei pazienti in età pediatrica. Lo studio è frutto della collaborazione tra l’Ateneo e il San Matteo ed è stato realizzato da un gruppo di pediatri guidati dal professor Gianluigi Marseglia (tra cui la professoressa Amelia Licari), che hanno lavorato insieme ai docenti Raffaele Bruno, Fausto Baldanti e Stefano Perlini in prima linea per la lotta al Covid-19. I casi esaminati hanno evidenziato come tra i pazienti da 0 e 9 anni non si siano riscontrati decessi e si sia segnalato un solo caso grave riferito a un bambino di 13 mesi.

Ottantatré studiosi internazionali tra cui il prof. Riccardo Bellazzi, Direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale e dell’Informazione dell’Università di Pavia e Responsabile del LISRC Lab – Laboratorio di informatica e sistemistica dell’IRCCS Fondazione Maugeri, hanno diffuso su Medrxiv una ricerca che ha aggregato i dati sui pazienti affetti da SARS-CoV-2 provenienti da 96 ospedali (di Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Singapore) e relativi a 27.927 casi e a 187.802 valori di laboratorio riferiti ai pazienti. Questa imponente raccolta di dati ha permesso di evidenziare tratti comuni nell’evoluzione della malattia, esaminare una traiettoria tipica del decorso in diverse categorie di pazienti, in relazione anche alle cure intraprese.

Il 17 aprile sul The New England Journal of Medicine si approfondiscono i casi di associazione tra la sindrome Guillain-Barré e l’infezione da SARS-CoV-2 in cinque pazienti ricoverati in tre ospedali del Nord Italia. Tra gli autori di nuovo il prof. Baldanti e altri dall’IRCCS Policlinico San Matteo e dall’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia.

La professoressa Hellas Cena, medico nutrizionista del Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense, è coautrice di un’indagine che ha approfondito i legami tra nutrizione e Covid-19. Lo studio individua i comportamenti alimentari in grado di prevenire e ridurre la risposta infiammatoria dovuta all’abnorme rilascio delle citochine causato dal coronavirus in alcuni pazienti. La ricerca è in corso di pubblicazione su Frontiers in Immunology.

 

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