Porte Aperte alle Imprese: la carica dei laureati (Ascolta)

Più di 2000 presenze oggi all’Università di Pavia per Porte Aperte alle Imprese, il career day organizzato dal Centro Orientamento, punto di riferimento per imprese nazionali e del territorio, a caccia di giovani talenti.

90 le aziende presenti nei cortili storici dell’Ateneo, 200 le offerte di stage, più di 100 i colloqui individuali di lavoro, affiancati da tre assessment di gruppo. Esaurite fin dal primo mattino le simulazioni dei colloqui di lavoro, tanti gli studenti in coda al servizio di revisione del CV.

Fondamentale risulta l’azione di coaching, come ha dimostrato la massiccia partecipazione al workshop di Luisa Adani, giornalista ed esperta di mercato del lavoro, intitolato “A domanda rispondo. Per chiarirsi le idee sulla ricerca del lavoro, gli strumenti e i canali da utilizzare”. Tra i consigli più immediati, l’invito a consultare il sito orientaonline.isfol.it dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) che presenta utili spiegazioni dei profili professionali suddivisi per categoria, dalla chimica ai new media.

«La rete amplifica le conoscenze anche grazie ai social – ha raccontato Luisa Adani – che permettono ad esempio di raccogliere informazioni su un’area professionale e su un’azienda presso la quale si sosterrà un colloquio. Con un’avvertenza: inserire adeguati filtri per gli aspetti più personali. LinkedIn è utilissimo per cercare informazioni e capire dove orientarsi, il profilo deve essere regolarmente aggiornato.»

Ascolta l’intervista integrale a Luisa Adani da Campus Life

Informazioni utili anche da parte di Marco Salvadeo Vicepresidente Giovani Confindustria Pavia e District manager Manpower: «le aziende che lavorano molto con l’estero stanno dando segnali di ripresa, sono aziende manifatturiere o che producono beni e servizi. Le figure che ricercano devono essere specializzate con competenze tecnico-meccaniche, elettro-meccaniche, di controllo costi o di gestione di processo. Il candidato deve essere una persona molto flessibile, abituato a lavorare due giorni in Italia, due giorni in Francia, per poi andare a controllare la produzione in Polonia.»

Ascolta l’intervista integrale a Marco Salvadeo da Campus Life

Proprio oggi l’ISTAT ha pubblicato il suo ventunesimo Rapporto annuale che analizza le trasformazioni che interessano economia e società italiane, in cui si legge che «la laurea molto più del diploma si sta rivelando una forma di assicurazione contro le crescenti difficoltà del mercato del lavoro».