L’Università di Pavia insieme allo Smithsonian per l’ecologia marina

L’Università di Pavia applicherà per la prima volta nel Mar Mediterraneo il protocollo di monitoraggio delle specie non-indigene, messo a punto dal centro di ricerca sull’ambiente Smithsonian – l’istituzione scientifica degli Stati Uniti d’America che amministra una lunga lista di istituti e musei.

Nello specifico, il gruppo di ricerca di Ecologia del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente ha installato nel golfo di La Spezia, in Liguria, cinquanta pannelli in PVC, immersi a circa un metro sott’acqua in posizione orizzontale, nei pressi di moli e pontili. Tra tre mesi saranno rimossi e sottoposti ad analisi biologiche a cura dei ricercatori pavesi e americani.

Con questo lavoro si potrà monitorare nel tempo la diversità e il numero di specie marine non-indigene in siti ad alto rischio di introduzione, come i porti, le marine turistiche e gli impianti di molluschicoltura (La Spezia ha tutti e tre). Obiettivo: ottenere una serie storica di dati, preziosi nello studio delle invasioni biologiche nel Mediterraneo.

L’esperimento replica dunque nel nostro bacino quanto lo Smithsonian Environmental Research Center sta conducendo dalla metà degli anni Novanta lungo le coste dell’Oceano Pacifico e dell’Atlantico.

AT

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