La playlist di Marzo (ascolta con Spotify)

Per marzo vi propino indiscriminatamente la musica che ho ascoltato lo scorso mese: qualche novità e qualche nuova scoperta dalla vostra music minor Ellie V.

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1) Sufjan Stevens – Visions of Gideon
Mi sono innamorata di “Chiamami col tuo nome” e della sua colonna sonora al primo colpo e da allora ho continuato a sentire l’intero OST. Ascolterei quelle poche note in fila per il resto dei miei giorni, inoltre la voce del giovane Sufjan è una rivelazione dell’universo.

2) Annalisa – Le parole non mentono
Annalisa ha scelto un sound tecno-pop per accompagnare questo testo i cui versi sarebbero degni di un’analisi linguistica da C.I.M.

3) dodie – Party Tattoos
Spiegando il testo di questa traccia a Genius dodie ha detto una frase essenzialmente esplicativa della vita da teenager/giovane adulto: “You’re meant to have rules but you’re also meant to break them so you can learn” (è necessario avere delle regole ma è anche necessario romperle per poter imparare).

4) Siberia – Tramonto per sempre
Una piacevole scoperta dell’ultimo minuto la voce calda di Eugenio Sournia, voce e chitarra dei Siberia, al loro secondo album con “Si vuole scappare”. Un sound wawe, punk-rock ma delicato, pop e sintetizzato. Una lirica ironica, sicura e intima.

5) VINCINT – Creep – The Four Performance
Ho scoperto VINCINT su Twitter: uno dei miei follows aveva postato il video dell’esibizione di questa canzone a “The Four” (un talent-show di cui ignoravo l’esistenza fino a quel momento), per curiosità ho aperto il video e mi sono venuti i brividi a sentire questo ragazzone cantare e soprattutto cantare un testo alla Jughead Jones.

6) Gazzelle – Martelli
Ho trovato, specialmente in questa canzone, la versione italiana dei Twenty One Pilots. L’autore stesso ha detto: “Martelli è forse la canzone più triste che ho mai scritto se la si ascolta bene.. Ma il sound è vivace. Perché di base mi diverto a fare così. Ed è anche l’unico modo che conosco per non spararmi davvero.”

7) George Ezra – Paradise
Affermato cutie pie della musica pop, con i suoni delicati e la voce avvolgente che lo caratterizza, George Ezra colpisce sempre nel segno, e qui ha colpito -ancora- con il suo ultimo singolo.

8) Giorgio Poi – Semmai
Il suo talento per le melodie è ormai una certezza; Giorgio Poi è uno dei pochi artisti indie che tutti gli altri artisti indie definiscono un “cantautore”, evidentemente un’etichetta che porta un certo peso nella musica italiana, identificandosi con nomi con cui nessuno si vuole o pensa di potersi misurare.

9) Troye Sivan – The Good Side
Giusto in caso non aveste seguito il mio consiglio nell’articolo del mese scorso vi ripropongo il mio protetto. (Ri)Cia’.

10) Eugenio in via di gioia – Chiodo fisso
Avevo detto che non sareste sfuggiti agli Eugenio in via di gioia. E rieccoli prontamente con uno dei miei pezzi preferiti del loro secondo album. Se avessi il CD il mio sarebbe consumato, giuro.

11) Zak Abel – Unstable
Album da loop per un paio di giorni e con una copertina assolutamente aesthetically pleasing, ma poi Zak Abel non ha più fatto nulla. Io continuo a cantare questo testo nella speranza che ritorni con qualcosa di nuovo.

12) Lo Stato Sociale – Sono Così Indie 2018 + Guests
“Sono così indie che arrivo ultimo al Festival della Canzone Italiana” una frase adatta ai secondi classificati di San Remo, no?
Bonus: Mara Maionchi che è diventata il mio spirito animale.

13) Camila Cabello – She Loves Control
L’album di Camila entra sicuramente nella mia top 10 degli album del 2018. Per quanto non mi entusiasmavano (e non mi entusiasmano nemmeno tuttora) le Fifth Armony, adoro questo album.
P.S: Havana oh na na *risata cattiva perché so di avervi messo la canzone in testa per almeno un paio d’ore*

14) The Kolors – Frida (mai, mai, mai)
Una delle canzoni che mi è piaciuta di più al Festival e che ho ascoltato stra tanto. La mia vera scoperta dei The Kolors, a cui prima non mi ero mai interessata. P.S. l’effetto chiesa sulle finali di “e più leggera voli via” e “se non avrai più voce parla con la mia” era più bello in live.

15) 5 Seconds of Summer – Want You Back
Inutile stare a sottolineare che ho aspettato, pazientemente, un anno e mezzo (quasi due anni) che i 5SoS facessero uscire una nuova canzone, nella speranza che “crescita” volesse dire “evoluzione” e invece no, dal pop-rock siamo passati al pop e basta. Bella canzone, per carità, meglio il testo della musica, però.

16) Måneskin – Vengo dalla luna
Senza dubbio il pezzo più irreverente della band, l’unico, per ora, in italiano. Ormai questa band costituisce il mio guilty pleasure della musica, anche se ancora devono crescere e dare il meglio di sé, e sicuramente avranno occasione di farlo in futuro.

17) Fall Out Boy – Young And Menace
Vorrei avere il range vocale (elettronico) per cantare il ritornello perché è una cosa stupenda. Una meravigliosa dicotomia di strumenti e sintetizzatore: la canzone ideale. Bonus: la citazione di Beyoncè

18) Ultimo – Domenica
Ultimo è la vera rivelazione del Festival di San Remo. In “Domenica” fa sfoggio delle sue migliori qualità: è un cantante e un rapper capace di mettere insieme armoniosità, un beat veloce e una divisione esperta delle parole alla Eminem in una triste canzone d’amore.

19) Muse – Thought Contagion
Sono di parte quando si parla dei Muse: il mio primo concerto è stato loro. In ogni album riescono a mettere il sound che li caratterizza e qualcosa di nuovo. Matt Bellamy è un artista che non morirà mai. Il nuovo singolo mi riconferma tutto. Bonus: la critica sociale mascherata da vampirismo.

20) Calcutta – Pesto
Dal 4 febbraio quando è uscito questo singolo non è passato giorno che io non l’abbia ascoltato un paio di volte. Un testo ricco di frasi enigmatiche ma che trasmettono comunque, tipo “mi ero addormentato di te” o “mi lasci solo con le cose fuori al posto loro” che non saprei spiegare cosa significhino, ma giurerei che hanno senso.

21) Youngr – Monsters
Quando ho ascoltato questo album ho selezionato quattro possibili tracce da mettere in playlist (“Ooh Lordy”, “’93” e “Out of My System” oltre a questa) ed è stato molto molto difficile eliminarne tre in favore di una sola, alla fine ciò che mi ha fatto decidere è stato il video di questa canzone. Ha degli effetti molto semplici ma on point.

22) En?gma – Da Vinci

Quando è uscito l’album è entrato subito nella mia selezione ma ho aspettato ad ascoltarlo per paura che fosse trap. Invece il rap italiano esiste ancora, grazie a dio, anche se è contaminato, del resto cosa potevamo aspettarci da un rapper scafato come lui? Shame on me che ho potuto pensare una cosa del genere.

23) Cashmere Cat feat. Major Lazer and Tory Lanez – Miss You
Cara Greta che mi hai mandato questa canzone e mi hai mandata in fissa. È tutta colpa tua. Prima o poi troverò un senso alla copertina del singolo ma per ora va bene anche così. Bonus: il chorus (!!!)

24) Frah Quintale – Floppino
La mia colonna sonora preferita mentre studiavo per l’esame di Digital Media. “Prego inserire floppino.” P.S. Frah è una certezza.

25) Russ – Some Time
Russ è un artista a tutto tondo e completamente indipendente che ho scoperto per caso (grazie YouTube perché mi spii e mi conosci bene) e mi ha conquistata semplicemente spiegando il titolo del suo ultimo album “There’s Really A Wolf”. E niente, mi piacciono anche le sue copertine (che disegna lui).

26) Mudimbi – Risatatà
Rime semplici, frasi brevi, ritmo veloce, sintetizzatori con effetti retrò, testo nel complesso fuori di testa. Sarebbe la canzone preferita del Joker. Mudimbi si è fatto conoscere con una canzone allegra, ma il resto del suo album dimostra che lui non è affatto così.

27) Eminem feat. X Ambassadors – Bad Husband
Ci sono molte tracce dell’ultimo album di Eminem che ho riascoltato in loop, ma il sound degli X Ambassadors ha reso unica questa. Una delle canzoni più intime e vere di quest’album, una delle poche -stavolta- che parla alla sua ex-moglie e a sua figlia (di cui ha incluso ripetutamente una parte dell’incisione fatta per “My Dad’s Gone Crazy”).

28) Madman feat. Priestess – Extraterrestri
La voce di Madman richiede un attimo di aggiustamento per essere apprezzata a pieno, non è una voce pulita come quelle che ci siamo abituati a sentire nella musica, ma è proprio questo il suo punto forte, specialmente perché lui sa giocarci. Priestess porta l’armonia e la dolcezza necessarie a rendere ogni canzone una bella canzone.

29) Logic – 44 More
Continuazione della traccia “44 Bars” del mixtape “Bobby Tarantino” che ha accompagnato il giocatore di basketball Kevin Durant in un momento critico della sua carriera, in “44 More” con i suoi campionamenti matrioska, come il sample di “Wawes” di Kanye West che è a sua volta il campionamento di “Fantastic Freaks At the Dixie” (la colonna sonora del film Wild Style), Logic fa riferimento al successo del suo amico e concittadino Durant.

30) Rain – Ipernova
Il singolo estratto dal primo album di Mr.Rain “Butterfly Effect” è una ballata d’amore triste e dolce, con il pizzico di amarezza che caratterizza l’intero album e raggiunge il suo picco nello skit “Five Things” subito seguito da “La Storia di Sam”. Una coclusione perfetta. Bonus: chitarra elettrica spettacolare per circa 5 secondi.