“Nell’epoca della dematerializzazione, costruire pareti e strutture destinate alla conservazione di oggetti materiali come i libri può apparire una sfida. In parte lo è, se guardiamo alla crescente, silenziosa trasformazione delle biblioteche da luogo di studio solitario a luogo della sociabilità…”
Con queste parole il Rettore Fabio Rugge presenta la nuova Biblioteca di Studi Umanistici dell’Università di Pavia, sorta nell’ala nord del Polo San Tommaso, e aperta alla comunità dal 29 ottobre, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì, dalle 8:30 alle 22:00.
Si tratta nello specifico di 3300 mq a cui si aggiungono tre piani interrati (due di deposito sottostante il cortile divenuto una vera e propria piazza urbana) per altri 1400 mq. Esposti circa 200mila volumi e 350 periodici correnti a scaffale aperto, oltre a centinaia di altre pubblicazioni. Più di 300 i posti a sedere, dai banchi di studio alle poltroncine.
“La biblioteca persiste nella sua essenzialità, che ruota attorno al libro. Digitalizzato, compresso, cablato, continua ad avere bisogno di un ubi consistam, di un luogo identificabile cui si possa rivolgere una domanda insopprimibile di sapere.”
Al piano 1 si trovano le sezioni di Letteratura Italiana, Storia, Filologia, Archeologia, Orientalistica, distribuite nelle vaste sale longitudinali sormontate da capriate lignee, in ognuna delle quali è stato costruito un soppalco dove sono collocate la Letteratura Italiana e le Lingue e Letterature Moderne. Al piano -1 invece si trovano l’emeroteca e un’altra parte della sezione Lingue e Letterature Moderne.
[Foto Simone Ronzio via Area Beni Culturali]