Il ministro Lorenzin al CNAO

Lorenzin CNAOIl ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha visitato ieri a Pavia il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, CNAO, uno dei 4 centri al mondo, l’unico in Italia, in grado di curare i tumori più aggressivi, resistenti alla radioterapia e non operabili, grazie a fasci di particelle subatomiche (protoni e ioni carbonio) prodotti da un acceleratore simile a quello del CERN di Ginevra.

In Italia sono circa 3000 i pazienti che hanno bisogno di queste cure, ma, in attesa che l’adroterapia sia inserita definitivamente nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), come chiesto dal ministro Lorenzin, vi sono grandi difficoltà ad accedere alle cure: le terapie del CNAO sono riconosciute gratuitamente, all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, solo dalle Regioni Lombardia e Emilia Romagna. I pazienti delle altre regioni, per accedere ai trattamenti, devono chiedere autorizzazione alle loro Asl con lunghe attese burocratiche.

Il presidente del CNAO, Erminio Borloni, ha dichiarato: «Dal 2011 il nostro Centro ha trattato con l’adroterapia circa 500 pazienti oncologici che non avevano altra possibilità di cura, ma potrebbe accogliere fino a 1000 pazienti all’anno. E’ importante quindi che questa terapia sia inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza e messa a disposizione di tutte le persone che ne hanno bisogno.»

Oggi al CNAO si curano 23 tipi di tumore, che non hanno altra possibile terapia, tra cui le forme più aggressive di tumori come quello al pancreas, al fegato, alla prostata e i tumori ossei. «Con l’adroterapia – ha commentato il direttore scientifico del CNAO, Roberto Orecchia – riusciamo a distruggere i tumori resistenti alla radioterapia e impossibili da operare, grazie a fasci di particelle subatomiche che colpiscono i tessuti malati in modo mirato, preservando quelli sani e riducendo così in modo considerevole gli effetti collaterali. Entro il 2015 introdurremo nuove terapie per i melanomi oculari, i tumori al polmone e i tumori pediatrici, in particolare quelli ossei e i tumori di grandi dimensioni che colpiscono l’addome.»