Vengono chiamate “Linee di Khaybar” e osservate da terra sembrano dei semplici muretti in pietra. La visione cambia dall’alto: nel cuore della penisola arabica appaiono così forme geometriche varie, lunghe per chilometri, ma la cui funzione principale rimane generalmente ignota (alcune di queste potrebbero essere state utilizzate in passato per l’allevamento di animali). Così come è sconosciuta la popolazione che le avrebbe edificate.
Grazie a un progetto finanziato dal Servizio Geologico dell’Arabia Saudita, un team di ricercatori italiani ha potuto studiare per la prima volta queste strutture dal vivo, già note all’inizio degli anni ’90 e rintracciabili anche dalle immagini satellitari di Google Earth. Alla missione ha partecipato anche Alessio Sanfilippo, giovane geologo del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia.
«Abbiamo quindi raccolto dei campioni e fra qualche mese avremo un’indicazione precisa, che sarà probabilmente compresa fra i 5.000 e i 10.000 anni fa, quando l’area non era desertica come oggi, ma piovosa e molto verde» ha spiegato Luigi Vigliotti del CNR di Bologna in un ampio servizio che la rivista Focus ha dedicato alla spedizione sul numero di febbraio in edicola.
[In alto: dettaglio pagg. 124-125 Focus febbraio 2018]