Elezioni, studenti all’estero esclusi dal voto. Problemi anche per i fuori sede

Parte dal web la protesta degli universitari italiani all’estero per motivi di studio in concomitanza delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

Nel Dl 223/12, che indica quali categorie di cittadini italiani residenti all’estero avranno la possibilità di votare tramite corrispondenza, risultano solo il personale delle forze armate, agenti di polizia, dipendenti statali, professori e ricercatori universitari. Esclusi dunque dal voto tutti gli altri connazionali che non appartengono a quelle categorie, e quindi anche gli studenti iscritti a programmi di mobilità internazionale come l’Erasmus.

A febbraio saranno 25.000 gli studenti al di fuori dai confini per studio, oltre 300 gli Erasmus pavesi. Negli ultimi giorni è stata lanciata una petizione (link per firmare) e aperta la pagina facebook.com/studentiesclusidalvoto (sopra la foto-simbolo della protesta).

Il Presidente della Conferenza dei Rettori Marco Mancini parla di «situazione innaccettabile» e in una nota afferma la «completa disponibilità delle loro Università ad affiancarli nella loro rivendicazione. In queste ore la CRUI ha chiesto un incontro formale al Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, per verificare le varie possibilità e trovare una soluzione a questa situazione incresciosa».

Questa protesta sulle modalità di voto fa emergere però anche un’altra problematicità, quella degli studenti fuori sede, che per esprimere il proprio voto sono costretti a tornare nei seggi del proprio comune di residenza.

AT