Un microscopio in grado di catturare immagini di eccezionale qualità con una risoluzione di ogni singola cellula, senza la necessità di dover sezionare, quindi danneggiare, preparati anche di grandi dimensioni. Si chiama ‘mesoSPIM’ ed è il progetto descritto nel numero di settembre della rivista Nature Methods, frutto di una collaborazione internazionale guidata dall’Università di Zurigo e a cui hanno preso parte anche Paola Perin e Roberto Pizzala dell’Università di Pavia, oltre a ricercatori britannici, francesi, ungheresi e olandesi.
L’apparecchio, detto “a foglio di luce”, permette di eseguire indagini innovative soprattutto sull’organizzazione del sistema nervoso, delle reti vascolari e dello sviluppo embrionale, e può fornire dati essenziali per le ricerche nel campo del ripristino del movimento dopo paralisi, o per approfondire la struttura e la funzione di elementi delicati dell’organismo (come i nervi o i vasi linfatici), che verrebbero distorti o danneggiati dalle analisi microscopiche convenzionali. Attualmente esistono sette microscopi ‘mesoSPIM’ operativi in Europa e altri sono in costruzione.
[In alto: sezione ottica di cervelletto in cui sono evidenziati i nuclei cellulari in fucsia e la microglia in azzurro.]