Un magazine sperimentale pensato, elaborato e scritto dagli studenti della magistrale in comunicazione dell’Università di Pavia. Un lavoro fatto in aula, durante il corso di Professioni dell’editoria che per l’intero semestre si è trasformato in una sorta di lunga riunione di redazione, in cui discutere temi e argomenti, scegliere il taglio dei pezzi e definire gli articoli. Il numero zero di Destinazione Luna, stampato inizialmente in sole 100 copie, sarà presentato lunedì 26 febbraio, alle 14:30 in aula Scarpa, e avrà come filo conduttore i “capovolgimenti”.
«Cambiamo opinione. Punti di vista. Talvolta cambiamo idea. Cambiamo il modo di rapportarci alle cose. Ma quando cambiamo prospettiva, sembra siano le cose a cambiare con noi: è un capovolgimento. A spiazzarci sono allora le cose o è il nostro sguardo sulle cose?» e ancora «Capovolgimenti rispetto a temi, opinioni, argomenti: punti cruciali messi in gioco e in questione da uno spostamento focale». E così, scorrendo il sommario, incontriamo articoli sul “Sistema Trump” di comunicazione, sul ritorno del vintage, sul concetto di “vetrinizzazione sociale” legata ai social network, sull’eutanasia, sui metodi di reclutamento dell’Isis e sui nuovi algoritmi in grado di scrivere e selezionare i libri best seller. E naturalmente molto altro.
Il nome, Destinazione Luna, nasce in omaggio alla prima pagina del quotidiano romano Il Messaggero del 17 luglio 1969. Un giornale ancora oggi ricordato per la sua estetica innovativa e di avanguardia. E proprio a ciò che di nuovo si respira nel mondo è dedicato il magazine degli studenti pavesi, che sono stati aiutati nella progettazione da Matteo Riva, giovane protagonista della grafica italiana.