Lezioni online fino alla fine del semestre; laboratori aperti dal 4 maggio (sempre nel rispetto delle misure di sicurezza e con l’ok del Comitato tecnico scientifico); a luglio lauree ed esami in presenza (con un numero di iscritti però limitato). Sono alcune delle ipotesi contenute nel Piano per il “post lockdown” del Ministero dell’Università e della Ricerca, e inviato nei giorni scorsi a CRUI, CUN, CNSU per i rispettivi pareri.
La bozza indicherebbe inoltre la “fase 3”, ovvero dal prossimo settembre fino a gennaio 2021. Nel nuovo anno accademico dunque vengono previsti corsi blended, in aula e online, in particolare per i pendolari di lungo raggio, e un calendario delle attività didattiche esteso, laddove necessario, al sabato e alla domenica. Ferma, quasi certamente, ogni possibilità di mobilità internazionale. Infine, a proposito della contribuzione studentesca, il ministro Gaetano Manfredi sul quotidiano La Repubblica ha garantito che non vi saranno aumenti.
+++ Aggiornamento 21/4/2020 ore 14:15 +++
Il Sole 24 Ore pubblica oggi un primo commento da parte dei Rettori al Piano del Ministero anticipato nei giorni scorsi sulla stampa. Si sottolinea, si legge nell’articolo, la «necessità di differenziazione in funzione delle dinamiche della situazione epidemiologica a livello territoriale e delle caratteristiche della comunità universitaria, al fine di un ritorno in presenza nelle sedi e universitarie solo in assoluta sicurezza».