François Englert and Peter W. Higgs 50 anni fa hanno previsto l’esistenza del bosone di Higgs, per la quale ricevono il Nobel per la Fisica 2013.
Nel 1987 è iniziata la progettazione e la costruzione degli esperimenti ATLAS (immagine a destra) e CMS (sotto a sinistra) che hanno dimostrato nel 2012 l’esistenza della particella prevista. L’Università di Pavia, con i suoi fisici, ha partecipato a entrambi gli esperimenti fin dalla fase progettuale, contribuendo alla scoperta.
«Per la seconda volta – dichiara Michele Livan, direttore del Dipartimento di Fisica – l’Ateneo pavese è stato coinvolto in un Nobel per la fisica. La prima volta nel 1984 per la scoperta dei bosoni WZ (Nobel a Rubbia), la seconda volta quest’anno per la scoperta del bosone di Higgs».
I fisici dell’Università di Pavia da oltre quarant’anni collaborano con il CERN di Ginevra: si tratta di gruppi sperimentali e del gruppo di fisica teorica del dipartimento di Fisica e della sezione INFN, principale ente finanziatore dell’attività.
«Pavia è stata presente fin dal concepimento di questi esperimenti a partire dal 1987 e ha contribuito ad ambedue. I gruppi sperimentali – continua il prof. Livan – hanno lavorato sia alla realizzazione degli apparati sperimentali, che all’analisi fisica dei dati iniziata nel 2010. E’ stata un’avventura intellettuale e un grandissimo sforzo corale, che ha impegnato fisici sperimentali e teorici, tra cui molti giovani colleghi e dottorandi, e personale tecnico e amministrativo.»
«Un risultato straordinario per la conoscenza e per l’umanità tutta – commenta il Rettore dell’Università di Pavia Fabio Rugge – e anche, lo dico con orgoglio, per l’ateneo pavese. Un riconoscimento che premia la nostra collaborazione quarantennale con il CERN e sottolinea il valore e l’importanza dei progetti interdisciplinari e soprattutto internazionali. A questi progetti l’Università di Pavia è pronta, e lo sarà sempre di più, a dare il proprio contributo scientifico.»