Energia e ambiente al centro del Premio Sapio per la ricerca italiana

Crediamo sempre che il nostro pianeta sia indistruttibile, che l’acqua e le altre risorse siano infinite, o che per lo meno, si esauriranno tra migliaia di anni, non facendoci, così, sfiorare dalle questioni ambientali; quando invece dovremmo iniziare a pensarci seriamente, subito. La Giornata di Studio, “Innovazione, risparmio energetico, rispetto ambientale: elementi determinanti per la competitività del sistema paese”, tenutasi il 10 maggio nell’Aula Magna dell’Università di Pavia, ha avuto proprio questo scopo, aprirci gli occhi!

Organizzata nell’ambito del tour scientifico del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, ha riunito esperti di economia, di energie alternative e di sostenibilità, studiosi delle fonti energetiche e delle risorse ambientali e rappresentanti di realtà aziendali di eccellenza; i quali hanno mostrato i risultati raggiunti e presentato i progetti futuri.

L’incontro é stato un invito al mondo scientifico, alle istituzioni e alle aziende a considerare che nelle politiche energetiche siamo ancora deboli e che vi é poca importanza verso l’innovazione tecnologica e le risorse che ad essa dovrebbero essere riservate, poiché dopotutto, questo Paese ha buone capacità produttive, e una corretta gestione delle risorse porterebbe solo grandi vantaggi per l’economia.

In questi anni  l’Italia ha iniziato a muoversi, creando anche delle buone prassi e dei modesti progressi, ma la strada é ancora lunga: secondo il Global Energy Architecture Performance Index Report, pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia è l’ultima in Europa per le performance energetiche, al 46° posto dell’elenco.

Diversi elementi frenano il nostro Paese, manca un inventario delle conoscenze, delle tecnologie e delle ricerche, c’é poca formazione ed istruzione – al singolo, alla famiglia, alle imprese – e scarseggiano energy manager qualificati. Si dovrebbero risolvere problematiche, quali la frammentazione, per armonizzare chi produce conoscenza e chi ne usufruisce e la complessità dei meccanismi, spesso poco chiari e confusionari…forse non é primariamente un problema di risorse, ma di come sono state e vengono impiegate.

Ricordiamo però che tutti noi, nel nostro piccolo, potremmo contribuire, spegnendo le luci in eccesso, disattivando gli apparecchi elettronici non utilizzati e non sprecando l’acqua, nelle faccende di casa e durante la pulizia personale: piccole accortezze quotidiane per il pianeta, ma anche per la nostra bolletta!

Tanti gli obiettivi e le speranze future, come il raggiungimento degli standard dettati dall’Unione Europea. A 7 anni allo scadere del programma “Europa 20-20-20” l’Italia non é messa tanto male, anche se, purtroppo, la diminuzione delle emissioni si deve principalmente alla crisi – diminuiscono i redditi e quindi i consumi. Si spera che le politiche energetiche decollino, a partire dalla decarbonizzazione delle economie, dal controllo delle emissioni di Co2, ma soprattutto che venga calata nella realtà una vera e propria cultura energetica.

IC