
Organizzata nell’ambito del tour scientifico del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, ha riunito esperti di economia, di energie alternative e di sostenibilità, studiosi delle fonti energetiche e delle risorse ambientali e rappresentanti di realtà aziendali di eccellenza; i quali hanno mostrato i risultati raggiunti e presentato i progetti futuri.
L’incontro é stato un invito al mondo scientifico, alle istituzioni e alle aziende a considerare che nelle politiche energetiche siamo ancora deboli e che vi é poca importanza verso l’innovazione tecnologica e le risorse che ad essa dovrebbero essere riservate, poiché dopotutto, questo Paese ha buone capacità produttive, e una corretta gestione delle risorse porterebbe solo grandi vantaggi per l’economia.
In questi anni l’Italia ha iniziato a muoversi, creando anche delle buone prassi e dei modesti progressi, ma la strada é ancora lunga: secondo il Global Energy Architecture Performance Index Report, pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia è l’ultima in Europa per le performance energetiche, al 46° posto dell’elenco.
Diversi elementi frenano il nostro Paese, manca un inventario delle conoscenze, delle tecnologie e delle ricerche, c’é poca formazione ed istruzione – al singolo, alla famiglia, alle imprese – e scarseggiano energy manager qualificati. Si dovrebbero risolvere problematiche, quali la frammentazione, per armonizzare chi produce conoscenza e chi ne usufruisce e la complessità dei meccanismi, spesso poco chiari e confusionari…forse non é primariamente un problema di risorse, ma di come sono state e vengono impiegate.
Ricordiamo però che tutti noi, nel nostro piccolo, potremmo contribuire, spegnendo le luci in eccesso, disattivando gli apparecchi elettronici non utilizzati e non sprecando l’acqua, nelle faccende di casa e durante la pulizia personale: piccole accortezze quotidiane per il pianeta, ma anche per la nostra bolletta!
Tanti gli obiettivi e le speranze future, come il raggiungimento degli standard dettati dall’Unione Europea. A 7 anni allo scadere del programma “Europa 20-20-20” l’Italia non é messa tanto male, anche se, purtroppo, la diminuzione delle emissioni si deve principalmente alla crisi – diminuiscono i redditi e quindi i consumi. Si spera che le politiche energetiche decollino, a partire dalla decarbonizzazione delle economie, dal controllo delle emissioni di Co2, ma soprattutto che venga calata nella realtà una vera e propria cultura energetica.
IC