«Nonostante gli sforzi degli amministratori locali, la Pianura Padana rimane una delle aree a maggiore inquinamento atmosferico; la più grave in Europa e quarta nel mondo con una persistenza preoccupante e una notevole difficoltà al rientro nei parametri europei di sicurezza sanitaria».
Questo il tema dell’incontro (foto) organizzato lo scorso 25 gennaio dal Comune di Pavia e dal Coordinamento Agende 21 con l’obiettivo di definire un accordo che focalizzi l’attenzione sulle strategie e sulle proposte progettuali delle diverse amministrazioni locali in favore dell’ambiente.
Il programma della giornata ha visto protagonista anche il progetto Mobility Manager dell’Università di Pavia. «E’ importante coniugare una logica di miglioramento dei servizi alternativi con logiche di disincentivazione a quelle che sono le scelte più comunemente adottate, quindi l’auto privata – spiega il Prof. Andrea Zatti del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – se non si mettono insieme, il rischio è che sia l’una che l’altra risultino inefficaci».
Servizi come il car sharing o il bike sharing, nel panorama nazionale, sono cresciuti e hanno dimostrato di poter essere una valida risposta alle emergenze ambientali che le aree urbane si trovano ad affrontare. La congestione delle nostre aree urbane è generata in larga parte da un uso irrazionale di auto private e costituisce una concreta e seria minaccia alla convivenza civile e alla qualità della vita. «Nessuna classe dirigente consapevole può permettersi di ignorare il progressivo degrado della mobilità urbana» sostiene il manifesto delll’associazione di Euromobility.
AS