Francesca Ermoli e Giulia Vitali, studentesse del corso in Molecular Biology (foto); Manuela Blanca e Alessia Chiarenza, volontarie del Servizio Civile; Annalisa Malara, anestesista laureata all’Università di Pavia e nota come il medico che ha scoperto il “paziente uno di Codogno”. Sono le voci dei primi tre video pubblicati in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza, l’11 febbraio, e che aprono la nuova serie promossa dal Comitato Unico di Garanzia e dal Sistema Museale d’Ateneo.
Undici video, i prossimi ogni mercoledì fino al 6 aprile, su Facebook e YouTube alle ore 11:00, che porteranno lo spettatore «alla scoperta del valore del contributo delle donne, in particolare di quelle la cui storia è legata alle collezioni dei musei dell’Università e al progresso scientifico, ponendo l’accento sulle capacità, sulla determinazione nel perseguire la propria vocazione e sulla tenacia nell’affrontare le difficoltà».
Le Donne nella Scienza
Rina Monti, zoologa, laureata all’Università di Pavia nel 1892 e prima donna a ottenere una cattedra nel Regno d’Italia. Lina Negri Luzzani, allieva di Camillo Golgi, pubblica nel 1905 un lavoro sperimentale sulla rabbia, assistente onorario presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Pavia dal 1912 al 1915. Hedy Lamarr, attrice e inventrice di un sistema brevettato di modulazione per la codifica di informazioni su frequenze radio alla base del moderno wi-fi. Eva Mameli, laureata nel 1907 in Scienze naturali all’Università di Pavia e prima donna a ottenere la libera docenza in botanica. È la madre dello scrittore Italo Calvino. Luisa Banti, archeologa e docente all’Università di Pavia dal ’48 al ’53. Anna Morandi, anatomista e scultrice esperta nella riproduzione in cera di parti anatomiche presso la cattedra di Bologna. Rita Brunetti, fisica e tra le prime figure italiane a recepire le teorie quantistiche. A questo elenco si aggiunge un video con un inedito profilo dello scienziato Camillo Golgi “femminista”.