Elio Franzini (Statale), Giovanna Iannantuoni (Bicocca) e Francesco Svelto (Pavia) sono intervenuti ieri sul Corriere della Sera con una lettera intitolata La sfida dell’ innovazione negli atenei del dopo-crisi. I tre rettori hanno posto l’attenzione sul tema dell’interdisciplinarietà: «se osserviamo quanto sta avvenendo per cercare di governare la crisi, le risposte più efficaci si ottengono dalla integrazione delle competenze» e «le università italiane hanno già al loro interno, in buona parte, tutte queste competenze specialistiche». La collaborazione tra medici, matematici e informatici per la misurazione e il contenimento della pandemia da coronavirus ne è solo un esempio.
La riflessione che arriva dai rettorati dei tre atenei multidisciplinari lombardi tocca anche il tema della valorizzazione dei giovani talenti nel campo della ricerca, che sottolineano essere «pesantemente sotto finanziata». Il reclutamento, scrivono, «risente di meccanismi di selezione rigidi, con gabbie circa i settori disciplinari, pensati ormai più di vent’ anni fa, che non valorizzano la capacità di interazione con i colleghi di altre materie, costituendo spesso un freno per i saperi più innovativi». L’appello è infatti quello di «un rapido cambio di mentalità» per «comprendere che nel nostro ampio patrimonio formativo e scientifico va sempre più fatta emergere la possibilità di un dialogo nuovo, da cui possano nascere davvero le professioni del futuro».
L’articolo è disponibile nella rassegna stampa di ateneo (7/3/2020) e su corriere.it