La Conferenza dei Rettori delle Università italiane esprime unanime e ferma condanna per le misure adottate dal Governo turco a seguito del tentativo di colpo di stato del 15 luglio. Più di 15mila professori sono stati sospesi, mentre il Consiglio per l’Istruzione Superiore di Ankara ha ordinato le dimissioni delle alte cariche delle università (1176 da quelle statali e 401 da quelle gestite da fondazioni).
«Tali misure – si legge nella nota – colpiscono i diritti civili dei singoli e delle collettività. In particolare, vengono mortificate le libertà di ricerca, insegnamento, autogoverno per lunga tradizione proprie delle Università ed essenziali alla loro vita. Già nell’immediato, le misure del Governo turco provocano gravi danni alle collaborazioni oggi attive e stabilite grazie a un lungo percorso ispirato a valori che oggi vengono negati.»
La posizione della CRUI si allinea alla dichiarazione dell’Associazione delle Università europee (EUA) che invita tutti i governi, le università e gli studiosi a prendere posizione contro questi sviluppi e per sostenere la democrazia in Turchia, incluse l’autonomia istituzionale e la libertà del mondo accademico.