“Pittore professionista e attore dilettante” – come lui stesso si definisce –, Dario Fo non ha mai smesso di dipingere da quando, giovinetto, era stato ammesso a Milano al liceo, prima, e all’Accademia di Brera, poi. La feconda e felicissima carriera teatrale, avviata all’inizio degli anni cinquanta, è stata dunque costantemente affiancata dalla produzione di studi, bozzetti e veri e propri quadri nei quali Fo appunta le sue invenzioni, raffigura brani del suo racconto, dà corpo e forma a personaggi del suo immaginifico repertorio popolare, prima che il pensiero e l’emozione si raffreddino e svaniscano.
Mistero buffo è la celebre opera messa in scena per la prima volta nel 1969 e replicata in tutto il mondo: Fo ne ripercorre ora significativi momenti, protagonisti, situazioni e ruoli (specie impersonati dalla compagna Franca Rame), attraverso una straordinaria sequenza di dipinti che restituiscono, nello spazio bidimensionale della tela disegnata e colorata, l’effetto magico e coinvolgente della scena teatrale.
Così nell’introduzione del catalogo della mostra “Dario Fo, Mistero buffo a colori. Opere dal Nuovo manuale minimo dell’attore” (Skira ed.), aperta al Castello Visconteo di Pavia fino al prossimo 18 ottobre presso i Musei Civici. Centotrenta opere inedite al pubblico che esprimono la forza creativa del Maestro Fo.
Ingresso a 4 euro. Info e orari: www.museicivici.pavia.it
L’arazzo e le stampe 3d
Prosegue fino al 15 novembre al Castello Visconteo “1525-2015. Pavia, la Battaglia, il Futuro”: l’esposizione multimediale e innovativa con al centro uno dei celebri arazzi fiamminghi dedicati a un pezzo di storia della nostra città. La mostra è arricchita da postazioni interattive e dalle stampe in tre dimensioni dei personaggi e delle scene principali.
Ingresso ridotto a 5 euro per giovani fino ai 26 anni. Guarda il video di UCampus
La storia di Pavia “a tavola”
Il racconto degli alimenti e della cucina pavese, a cominciare dal Trecento con Opicino de Canistris, passando per il Cinquecento con le ricette di Bartolomeo Scappi, cuoco dei Papi, per arrivare al Novecento con il pranzo di rane di Mario Soldati, e al vino barbacarlo, che per Gianni Brera «sembra una risata cordiale».
E’ la mostra aperta fino al 30 settembre presso la Biblioteca Universitaria di Pavia (Strada Nuova 65) che presenta stampe, libri, manoscritti e disegni, accompagnati dalle riproduzioni dell’iconografia pavese relativa a prodotti e pranzi.
Info e orari di apertura su www.bibliotecauniversitariapavia.it
La fotografia al Broletto
L’Associazione Culturale Pavia Fotografia presenta dal 9 al 18 settembre 2015 tre differenti esposizioni, legate tra loro dal tema del paesaggio cittadino, al confine tra ciò che è ancora natura e ciò che è decisamente urbano.
Lo Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia (piazza Vittoria) è aperto da martedì a venerdì dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17 alle 20.
Ingresso libero.
Le “Carte dei Fiori” all’Orto Botanico
Dagli antichi erbari conservati nella Biblioteca della Scienza e della Tecnica dell’Università di Pavia nasce la mostra d’arte “Carte dei fiori”. Dal 13 al 20 settembre all’Orto Botanico (via S. Epifanio 14), dalle 10 alle 17, saranno esposti erbari e florilegi a stampa e dipinti a mano dal XVI al XIX secolo, antichi modelli didattici tridimensionali di fiori e piante in carta pesta colorata, ma anche la strumentazione storica e i vecchi stampi tipografici utilizzati per le illustrazioni delle pubblicazioni botaniche.
La mostra è inoltre arricchita da installazioni di artisti italiani e internazionali, e da un programma di conversazioni e workshop. Il programma nel dettaglio: link.
Ingresso libero.
I Macchiaioli alle Scuderie del Castello, dal 19 settembre al 20 dicembre 2015
Nella seconda metà dell’Ottocento, Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa e diventa ben presto punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero. Il nome “macchiaioli”, usato per la prima volta in senso dispregiativo dagli accademici, viene successivamente adottato dal gruppo stesso in quanto incarna perfettamente la filosofia delle loro opere.
Il percorso espositivo presenta questa rivoluzione artistica con oltre settanta opere firmate dai principali esponenti quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega e altri.
Info e biglietti sul sito www.scuderiepavia.com
L’antifascismo a Pavia
In occasione del 70° anniversario della Liberazione l’Archivio di Stato di Pavia (via Cardano 45) presenta fino al 30 ottobre la mostra documentaria “L’Antifascismo popolare a Pavia. Dalle carte del Fondo Questura”.
Ingresso libero. Orari: lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 9 alle 16.30.
L’elefantessa di Napoleone
Il pachiderma indiano, donato nel 1812 dall’Imperatore Bonaparte all’Università di Pavia, è il protagonista di una singolare esposizione che racconta ai visitatori la sua avventurosa storia.
L’elefante è in mostra presso l’Aula Forlanini dell’Università (piazza Leonardo da Vinci), tutti i giorni dalle 10 alle 18; sabato, domenica e i festivi dalle 10 alle 17.
Ingresso libero.