Permettere agli studenti e ai tirocinanti italiani, temporaneamente all’estero con il programma Erasmus, di non essere obbligati a rientrare nel proprio comune di residenza per esercitare il diritto di voto.
E’ l’appello partito proprio da quelle migliaia di giovani connazionali in giro per l’Europa, per studio o ricerca, in occasione delle Elezioni politiche del febbraio 2013. Un messaggio lanciato dai social-network e arrivato fino al tavolo del Governo, ma che di fatto non portò a risultati.
Da qualche mese il movimento ha assunto il nome di #GenerazioneSenzaVoto, un progetto promosso dall’Associazione Erasmus Student Newtork – ESN Italia (link), il cui obiettivo è quello di raccogliere le 50mila firme necessarie per poter presentare una proposta di legge ad iniziativa popolare.
Lo scorso 27 gennaio però è arrivata la prima buona notizia: l’approvazione al Senato della riforma elettorale. Il testo del cosiddetto “Italicum” contiene infatti l’emendamento che consente il voto per posta anche ai «cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470».
IL TWEET DEL PREMIER
Procediamo spediti sulla legge elettorale #italicum. Felice per i ragazzi erasmus che vincono loro battaglia #GenerazioneSenzaVoto
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 26 Gennaio 2015
LA PRESENTAZIONE IN ATENEO
«Nonostante l’approvazione in Senato la raccolta firme continua perché vogliamo mantenere alta l’attenzione» ha detto Fabrizio Bitetto – Presidente di ESN Italia, durante una conferenza organizzata mercoledì 4 febbraio, in aula Disegno, sul tema Erasmus e diritto di voto. Un riconoscimento fondamentale per il nostro Paese secondo la Prof.ssa Maria Antonietta Confalonieri, coordinatore per la mobilità internazionale dell’Università di Pavia: «siccome spesso l’Erasmus coincide con la tentazione di non tornare, negare il diritto di voto equivale simbolicamente a dire “vai” e noi invece dovremmo dire “torna!”»
L’iter del disegno di legge prosegue alla Camera per la terza lettura. Appuntamento in piazza Vittoria a Pavia con il gazebo di ESN, anche per tutto il mese di febbraio, ogni sabato dalle 16 alle 19 (www.esnpavia.org).
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